domenica 2 dicembre 2012

Boże Narodzenie / Parliamo di Natale




Ormai siamo a dicembre, il mese delle grandi feste. A casa mia, in Polonia, si festeggia il Natale secondo la cultura natalizia polacca.
I primi preparativi iniziano a metà dicembre, studiando bene il menù, preparando le lunghissime liste della spesa, iniziando le pulizie natalizie e a portare dalla soffitta tantissime scatole piene di addobbi natalizi: le palline di vetro decorate a mano da appendere sull’albero, le luci da interno ed esterno e tutto quello che serve per creare una magica atmosfera natalizia.

Oltre al solito l’albero di Natale, che va sempre posizionato in un angolo di salone in modo che le luci illuminano tutto l’ambiente, sui tavoli mettiamo i centri tavola (stroik) fatti di rami d’abete e decorati con candele e piccole palline di vetro.

 
I preparativi alla Vigilia di Natale a casa mia, come di solito in tutte le famiglie polacche, iniziano un giorno prima. Le donne iniziano a cucinare alcuni piatti più impegnativi, invece gli uomini addobbano l'esterno della casa.
La cena della Vigilia di Natale (Wigilia), inizia dopo il tramonto, esattamente nel momento in cui nel cielo appare la prima stella, secondo la tradizione polacca è il segno che si possa sedere al tavolo per cenare e che i festeggiamenti abbiano inizio. Non si tratta di un solito “cenone” ma di un momento di parole, di usanze e di cibi tradizionali.
Il tavolo attorno il quale ci si siede è coperto con una tovaglia bianca e apparecchiato con le posate e i piatti più belli che ci sono in casa. Al centro o in uno degli angoli del tavolo, si mette un poco di fieno secco come simbolo per ricordare che il Bambino Gesù nacque in una stalla di Betlemme. Sul fieno si mettono le statuette di Maria, Giuseppe e il Bambino (insomma un micro presepe) e pezzettino di opłatek - sfoglia di ostia, in sostanza la stessa che si utilizza nelle chiese durante la comunione. La tradizione dice di lasciare al tavolo un posto in più, apparecchiato per  un eventuale ospite che bussi alla porta. Questa, tra le tradizioni Natalizie, è una delle più rispettate dalle famiglie polacche.

Un’altra tradizione della Vigilia, tipica per le famiglie polacche è  quella di scambiarsi gli auguri prima di cenare. Con un pezzo di opłatek in mano, con ognuno dei famigliari ma anche degli amici, vicini ecc si scambia gli auguri di buona salute, felicità e di un sereno Natale. Facendo gli auguri ognuno stacca un pezzetto di opłatek che tiene in mano l’altra persona e poi lo mangia, in segno di unità con chi si ha davanti.



La tipica cena della Vigilia è composta da 12 portate (in rapresentanza dei 12 Apostoli) tra le quali non possono mancare: il pesce - spesso la carpa, i pierogi - diversi tipi, la zuppa di barbabietole con tortellini di funghi, i paszteciki, la verza con fagioli ed altro ad esclusione della carne. Da bere si serve una bevanda chiamata kompot, preparata con frutta secca (prugne e mele) e leggermente affumicata. A fine di cena non possono mancare i dolci, tra cui i più popolari ci sono: sernik e rotolo di semi di  papavero.                                                                  
Ovviamente le tradizioni culinarie della Vigilia di Natale variano secondo le regioni, e il menù dipende molto dalle origini di ogni famiglia.
Durante e dopo la cena si ascoltano oppure si cantano tradizionali canzoni di Natale (kolędy). Molti di questi canti sono antichissimi, i testi risalgono anche al ‘400 o ‘500, hanno diverse strofe e nonostante le parole semplici costituiscono per noi un tesoro culturale che chiarisce, spiega e rende più personale sia il senso religioso delle Feste sia la partecipazione alla nascita di Gesù.
A mezzanotte la maggior parte delle persone partecipa alla messa di Natale chiamata in polacco Pasterka e che vuol dire lo "sguardo dei Pastori", i primi ad accogliere la nascita di Gesù Bambino.
Si dice che durante questa Notte gli animali possano parlare e comunicare con gli uomini... sarà vero? 
Quando ero bambina, ogni anno aspettavo che qualche animale di casa mi parlasse ma non ho mai sentito neanche una parola ;)

8 commenti:

  1. che bello il tuo post, quanto calore nel Natale vissuto nel tuo amato Paese. Leggendo ho rivisto la luce negli occhi dei miei amici polacchi quando parlano della Polonia. Mi ha sempre colpito questo forte attaccamento per il vostro Paese. Una volta ho ricevuto da Lublino uno sernik, inviatoci dai nostri amici con un pulman, era molto buono. Ciao e buon Avvento

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  2. Mi hai fatto ritornare indietro nel tempo non perchè sono polacca come tu sai ma ho un pò d'ungherese per parte di nonna, ma perchè da piccola vivevo in una comunità eterogena composta da russi,slavi,polacchi,ungheresi insomma quasi tutti dall'est. Erano gli anni dal 45-50 ed era tutti poveri sfollati profughi ecc. ma ognuno di loro con quello che potevano trovare portavano un qualcosa d'importante che ricordava la loro terra e quindi in un accordo unanime un bailamme di lingue suoni e canti stupendo anche se avevo 3-6 anni ricordo ancora...il bello è che ci si capiva tutti la lingua universale del calore dell'amicizia e dell'aiuto reciproco e condivisione che oggi non esiste più.
    Wesołych Świąt non lo so ma l'ho cercato con il traduttore....
    Ciaooo e buona settimana.

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  3. Urocza choinka Chyba widziałam ją w realu:P Jeśli chodzi o posty to j. włoski nie jest moją mocną stroną ha ha ha ale wszystkich odsyłam do linka o autorce tekstu: http://polacywewloszech.blogspot.com/2012/07/wywiad-z-polka.html
    Ściskam Cie mocno kochana i mam nadzieje do zobaczenia w najbliższe Święta :***

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    1. haha zartownisia, co do Swiat to nic z tego bo praca i nawet tutaj ich nie bede obchodzic jak nalezy, bedziesz swietowac za mnie! buziaki

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  4. che bel post! mi hai fatto respirare l'aria della tua terra...
    torno a trovarti, adoro le ricette e le usanze delle altre nazioni.
    Buon Natale, Laura

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  5. Grazie per la visita e Felice Natale anche a Te Laura!!!

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  6. Bellissimo questo post, leggere delle tradizioni degli altri paesi è una cosa che mi incanta, soprattutto poi se si tratta di tradizioni natalizie. Baci, Silvia

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